La gentilezza: ovvero trasformare i conflitti in dialoghi costruttivi


La gentilezza viene spesso scambiata per remissività. È un errore concettuale che costa caro: ci fa credere che o si è “morbidi” e accondiscendenti o muscolari e impositivi. La gentilezza invece è il giusto mezzo tra i due estremi: è un metodo per sostenere le proprie idee con decisione, ma senza annientare l’altro. Non attenua la nettezza delle posizioni: la ri-centra sulle ragioni e la adatta allo stato mentale ed emotivo dell'altro. 

La gentilezza non è un tratto caratteriale stabile: è un allenamento. Possiamo riuscirci in un momento e fallire nel successivo. Ecco perché conviene trattarla come una virtù pratica: si coltiva con prove, errori, scuse e ripartenze. 

Disinibizione digitale: distanza fisica, vicinanza simbolica

Il digitale ci disinibisce. Non abbiamo davanti il volto dell’altro, eppure le nostre parole lo raggiungono subito. Siamo lontani nel corpo, vicinissimi negli effetti. 

Da qui due derive:
- Si assiste alla scomparsa dei segnali di cortesia (saluto, contesto, “hai tempo?”).
- La logica dell’efficienza tecnica tende a entrare nelle relazioni: fare di più con meno sforzo.

Questa seconda è la più subdola. Le relazioni non prosperano con l’ottimizzazione, ma con il tempo e l'attenzione. Portare il criterio dell’efficienza nel rapporto con gli altri significa consumarlo.

Perché polarizzare conviene (a pochi) ma non a noi

Algoritmi e cicli mediatici premiano i contenuti divisivi: attivano tifoserie, producono engagement, chiedono meno fatica concettuale. Ma nella vita concreta - ufficio, famiglia, condominio, gruppi di lavoro - la polarizzazione fa perdere tempo ed energie. Il risultato è "il silenzio degli intelligenti": proprio quelli che potrebbero mediare decidono di rinunciare a discutere. La risposta non è un eroismo sterile, è la partecipazione gentile: entrare nelle conversazioni con la determinazione di alzare la qualità argomentativa, non i toni.

Un dialogo a "Saggi d'autore"

Nella rubrica Saggi d'Autore ho parlato di come la gentilezza può trasformare i conflitti in dialoghi costruttivi, anche nel mondo digitale. Il video qui sotto.