INPS sui social: i nodi della rete sono venuti al pettine



La cosa più rilevante del caso INPS è vedere che, come accade sempre più spesso, chi ha qualcosa da comunicare poi non è in grado di gestirlo in forma relazionale nella differenza (di competenze, di contesti, di linguaggio, di strumenti culturali, ecc.). Per l’ennesima volta si nota che non è stata proprio considerata la parte più importante di ogni atto di comunicazione: le reazioni, i commenti, le domande che - in forma più o meno scomposta - arrivano sempre. Eppure è da un pezzo che siamo interconnessi e immersi nella disintermediazione, ma ci si ostina a far finta che sia tutto come prima. Si pensa a emettere messaggi e contenuti, ma non si ragiona su come poi quei contenuti si articoleranno nella discussione che verrà dalle persone.

Si fa finta di essere ancora su quel pulpito (istituzionale, culturale, mediatico, accademico, economico) che un tempo forniva un vantaggio comunicativo mentre il pubblico se ne stava lì più o meno inerme ad ascoltare. Quel pulpito da un pezzo non c’è più e i nodi (in rete) sono ormai tutti venuti al pettine.

Certo poi c’è la possibilità di darsi consolanti pacche sulle spalle a vicenda, esprimere solidarietà al smm blastante, e dirsi: è “l’ignoranza della gggente”. Così ognuno può tornare alla sua attività di nobile “comunicatore dall’alto” e non abbassarsi a queste dinamiche distorte del web. D’altronde la strada del “è colpa degli altri che non capiscono” è da sempre la più praticata da chi non ha voglia o capacità di comunicare.

La realtà intanto è un’altra: è finita l’epoca della comunicazione felice che mette tutti d’accordo e che si misura in gradimento e share. È iniziata (e da un pezzo) l’epoca della disputa continua in cui per comunicare bisogna farsi carico delle obiezioni, dei fraintendimenti, delle richieste di chiarimento e perfino delle reazioni scomposte che verranno dall’interlocutore; in una parola: del suo dissenso.

Una messa alla prova costante il cui esito non si misura in numeri ma con il parametro più difficile da quantificare e lento a crescere nel tempo: le relazioni con le persone.

Nella società delle differenze in connessione, ogni comunicazione è ormai comunicazione di crisi.

#disputafelice